Scivolare sempre scivolare su marciapiedi troppo lisci…non
c’è abitudine allo scroscio qui a Madrid: “No es habitual” avverte l’autista
del pullman…e guarda le nubi minacciose al nostro arrivo. Grazie, sole della
Meseta che te ne sei scappato proprio quando volevamo salutarti!!! E allora
noi…annacquati al Prado… innevati alla Valle de los Caidos… umidi al parque del
Buen Retiro… zuppi sull’Avenida grande… devoti alla rana di Salamanca
perfettamente a suo agio nei rivoli e negli stagni…a nulla rinunciamo…e ci
vendichiamo di tutti gli eccessi di liquidi acquosi…con ripetute immersioni di
churros nelle loro piscine di cioccolata…Intanto che scivoliamo di qui e di
là…in tutti i caffè…e slalomiamo tra le tapas di San Miguel…Goya ci ha detto di
non preoccuparci…ché tutte le oscurità le aveva assorbite lui ed erano lì
cutodite nelle sue pinturas…e se qualche raggio passava le nubi era merito
suo…Cervantes non era spaventato e pazientemente aspettava la liberazione del
sole, compagno di cella…Lope De Vega ci ha invitato all’Accademia dei
notturni...ma noi gentilmente declinando abbiamo ballato in strada, di fronte a
un pupazzo dell’uomo ragno, un rap divinatorio…danza italiana del sole… e
abbiamo dipinto a nostra volta un quadretto danzante…dove lui ci riconosce e ci
omaggia della sua luce bianca.
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