mercoledì 28 novembre 2018

Agli occhi di Dio



Che cosa ti ha reso giusto agli occhi di Dio, Walter?
Forse il temperamento e l’innocenza dello sguardo?
Forse l’equazione della tua persona e del pensiero?
La forza di un’utopia sovranamente abbracciata?
O l’indipendenza severa del tuo giudizio?
O ancora la fiera battaglia contro il mondo e le sue miserie?
Non so se queste siano solo parole, stese sulla realtà refrattaria delle persone che non ci è possibile vedere in verità.
So che un cuore inquieto rompe ogni velo.
Sono sicuro che non cercavi sicurezza; sono contento perché non eri contento. E ciò è lucido splendore della tua persona, senza possibilità di menzogna, senza coprire, senza mistificare.
Mai fermo è stato il soffio del tuo spirito, mai risolto l’enigma della vita, mai tranquillo il cammino.
Il nero dubbio risplende in te, non patina di bontà, non ipocrisie e rimpianti per te, ma il nostro fango dal quale levarsi e gridare: questa è la tua giustizia.
Dio ti ha voluto inquieto e tu hai risposto spezzando la voce, le parole e il tuo corpo…
Per questa trama infinita di opposti, per questo bruciare infinito che hai amato, Dio si è specchiato in te e ti ha saputo suo.



N.B. I testi di questo blog sono liberamente riproducibili, ma non a fini di lucro e a patto di citare in modo chiaro e visibile la fonte (vendemmietardive@blogspot.com) e l'autore,  mantenendo inalterato contenuto e titolo.

Nessun commento:

Posta un commento