Ma apriti cielo! Non si può proprio fare per il sindaco di Turbigo, subito seguito da un’immonda paccottiglia di finta destra, di finta politica e di vera ignoranza. Se si prega in un campo da calcio, si compie un sacrilegio nei riguardi dei venerabili tacchetti delle scarpe dei nostri bimbi: come potrà competere la bassa finalità liturgica dei mussulmani con l’altissima finalità sportiva della struttura? Guai a permettere ai mussulmani di pregare! Lasciate che solo Ronaldo venga a me, dice il finto Dio da quattro soldi della polemica politica. E così ecco un rigurgito di pura cretineria fallaciana a mettere la pietra tombale su un’occasione importante di civiltà e di reciproca comprensione. Ma che vuoi farci? Pretendere che la Santanché, o il consigliere Garavaglia, abbiano letto Kierkegaard è forse troppo. Il mio razzismo, lo stesso che “non mi fa guardare quei programmi demenziali con tribune elettorali”, esige, però, che il demente di destra sia reso innocuo: per lui doppia pena di morte, come diceva Giorgio prima di Giorgia (in altra e ben più tragica occasione, qui siamo evidentemente alla farsa).
Per questo abbiamo bisogno di
un grande jihad dell’intelligenza che ridefinisca gli steccati: la
destra, la sinistra il centro devono ruotare attorno all’unico muro che va
elevato, il muro della ragione, e all’unico ponte che va distrutto, il ponte
oclocratico per cui gli stupidi mantengono l’assurdo e inaudito diritto di
ammorbare l’aria vomitando non sensi e coglionerie. Si tratta, come si vede, di
una battaglia ecumenica e interreligiosa, dove la croce e la mezzaluna non
possono che trovarsi dalla medesima parte della barricata, a costruire un
cordone sanitario nei riguardi delle nuove sifilidi dello spirito diffuse dai
loro untori istituzionali nei bar, dal parrucchiere e nei centri commerciali,
fino a trovare ospitalità nelle latrine dei consigli comunali.
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